L'EDUCAZIONE NELL'ANTICA ROMA
Ai cambiamenti in corso nella società romana dopo la seconda guerra punica si oppone Catone, che invoca un ritorno ai valori tradizionali e all’educazione familiare. Egli fornisce un ritratto dell’oratore come un tecnico dell’arte del linguaggio ma anche come un uomo giusto.
Cicerone, invece, cerca una mediazione tra i valori tradizionali e la novità rappresentata dalla cultura greca. Promuove un’ampia formazione per l’ oratore e definisce gli aspetti fondamentali dell’ arte oratoria.
Sotto l’influsso della cultura greca, a Roma si sviluppa un sistema scolastico, organizzato in una scuola primaria, una scuola secondaria, uno studio avanzato destinato ai retori e una formazione tecnica.
Quintiliano descrive l’intero processo di educazione, con particolare attenzione nei confronti del futuro oratore. Egli si interessa non solo degli aspetti tecnici dell’arte oratoria, ma anche dei caratteri e della cultura del retore, nonché delle prassi di insegnamento e del rapporto tra maestro e allievi.
Seneca si interessa invece di un tipo di formazione diversa, non scolastica. Egli mira infatti all’autoformazione, ossia a un percorso verso la saggezza, intesa come capacità di autocontrollo e accettazione del proprio destino.



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